Piero Manzoni “Achrome”

Riflettori puntati Il 13 giugno  sull’ asta di Arte Moderna e Contemporanea della Casa d’Aste Il Ponte di Milano dove verranno offerte all’incanto circa 300 opere di artisti nazionali e internazionali, provenienti da collezioni private italiane e straniere: un’asta come sempre molto ricca e diversificata, con un’impronta dedicata sia ad artisti con un mercato ben consolidato che a maestri storicizzati, ma con ancora importanti margini di riconoscimento e rivalutazione. Le opere ricoprono l’arco temporale che va dall’arte figurativa dei primi anni del XX secolo al Futurismo, dall’Astrattismo all’Informale, dal Surrealismo alla Pop Art, dal Nouveau Realisme al Gruppo Zero, per approdare all’Arte Concettuale e all’Arte Cinetica.

Di notevole interesse è la raccolta dedicata ai grandi maestri internazionali: in catalogo opere di Miró, Chagall, Utrillo,  Wols, Cornell e un rarissimo acquerello di Kandinsky del1918.
Tra le opere del Novecento Italiano spiccano per importanza due “Nature morte” di Filippo De Pisis, un Renato Paresce del 1926 e tre rarissimi dipinti di Giorgio De Chirico: “Lepre e pernici” del 1923, appartenuto al suo mercante e collezionista fiorentino Giorgio Castelfranco;  “Busto di donna in verde” del 1924 e  “Achille e Chirone” del 1938.
Di Mario Sironi, in asta un magnifico “Paesaggio urbano con ferroviere” dei primissimi anni ’20, di straordinaria rilevanza storica. Di Marino Marini, in catalogo una raffinatissima tecnica mista con “Danzatrice e cavallo”. Colpisce inoltre per il forte equilibrio compositivo la bellissima “Natura morta” di Giorgio Morandi, un olio su tela proveniente da una prestigiosa collezione bolognese.
Osvaldo Licini è rappresentato dal prezioso “Personaggio”del 1944.
Ancora, un autoritratto di Achille Funi del 1921, mirabile esempio del Realismo magico italiano, esposto alla Terza Quadriennale di Roma nel 1939, a Palazzo Reale a Milano nel 1989, a Palazzo Strozzi e a Villa Olmo.

L’Astrattismo Italiano è presente in catalogo con opere di Radice, Giordano, Pantaleoni, Reggiani, Prina, un raro lavoro di Carla Badiali del 1938, un dipinto di Atanasio Soldati del 1935 e un Manlio Rho del 1940; per quanto riguarda la scultura astratta, da menzionare le due “Macchine inutili” di Bruno Munari.

Tra le opere futuriste compaiono quelle di Balla, Depero, D’Anna e un bellissimo olio di Enrico Prampolini.

Particolarmente degno di nota il  nucleo dedicato all’Informale del secondo dopoguerra: sono presenti in mostra opere di Tancredi, Turcato, Perilli, Imai, Hartung, Dubuffet, Tàpies, Corneille, Hsiao Chin, Poliakoff e Santomaso, con la grande tela “A cielo aperto”, esposta a Palazzo Reale nel 1986. Ancora, “Winter Morning” di William Congdon, un’opera del 1950 già esposta al Moma di New York e un olio museale di Emilio Scanavino del 1966, di straordinaria qualità.
Capolavoro dell’arte informale è inoltre il dipinto di Jean-Paul Riopelle del 1954, proveniente da un’importante collezione londinese e che vanta come precedente proprietà la prestigiosa collezione di Riccardo e Magda Jucker. Da citare  infine “Musus”, un notevole olio su tela del 1964 di Emil Schumacher .

Tra i maestri dell’Avanguardia Italiana del Secondo Dopoguerra compaiono Isgrò, Agnetti,  Mauri, Baruchello,Parmiggiani e Boetti,  presente con tre importanti lavori: “Segno Disegno”, grande dittico del 1983, l’arazzo “Cinque x cinque venticinque” e “Tutto – I Vedenti”.

E ancora, un’imponente opera di Irma Blank del 1995, eccezionale per qualità e dimensioni

In primo piano la raccolta dedicata alla Pop Art italiana, con un rilevante gruppo di lavori di Adami, Angeli, Baj, Festa, Mambor, Maselli, Pasotti, Sarri, Schifano, Spadari.

Da tenere sott’occhio la raccolta di Latin American Art con diverse opere di Matta, Lam,  Botero .

In evidenza ancora alcuni artisti del Gruppo Zero: Alviani, Aubertin Bonalumi , Castellani e Manzoni  con un “Achrome” del 1960 e una “Linea lunga mt 10,99”.

Notevole è anche la grande tela del 1967 del giapponese Shusaku Arakawa. Per la Body Art citiamo due fotografie dell’austriaco Arnulf Rainer.

Nella sezione dedicata al Nouveau Realisme spiccano Christo, con uno storico “Store Front Project” del 1962, un décollage di Jacques Villeglé, un Mimmo Rotella del 1960 e un’ccumulazione  di Arman di dimensioni museali.

Non mancano  a catalogo Pittura Analitica, Gruppo Enne, Cinetismo, Optical Art e artisti che hanno incentrato le proprie ricerche sul rapporto luce-superficie-forma-colore-spazio-volume sono presenti in catalogo con opere pregevoli e significative.

Una sezione è inoltre dedicata alla scultura, esemplificata in molte delle sue forme espressive e materiche: ferro, ceramica, bronzo, vetro, marmo, cemento e legno.

All’incanto lavori di Arnaldo e Gio’ Pomodoro, Somaini, Fontana, Franchina, Staccioli, Picasso, Arman, Oppenheim, Cappello, Mastroianni,Melotti, Mitoraj,  Mino Rosso, con uno storico bronzo del 1934; e ancora Pietro Consagra con  ” Colloquio duro ” del 1958 e  Giuseppe Uncini con un imponente “Ferro cemento”.
Lucio Fontana è rappresentato da due sculture in ceramica: “Figura alata” e “I cavalli del sole”; non manca inoltre  “Concetto Spaziale, Natura”,  coppia di sculture in bronzo del 1967.

Image: Piero Manzoni

“Achrome” 1960 ca.
cotone idrofilo a riquadri, cm 40×50 –  Stima € 70.000 – 90.000

Bibliografia
G. Celant “Piero Manzoni. Catalogo Generale” Tomo II Milano, Skirà, 2004, p.507 n. 746 ill.

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