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Come primo evento della stagione nautica 2020, lo Yachting Festival è sicuramente l’appuntamento più importante del settore nautico in Europa. È l’evento chiave dove tutti i diportisti del mondo confluiscono per presentare le loro novità mondiali in anteprima esclusiva. Dal 1977 il Festival offre una cornice scintillante lussuosa e artistica nella famosa baia di Cannes dove tra le Vieux Port e Port Canto si riuniranno più di 120 barche a vela, monoscafi e multiscafi. Tra i partner dell’evento che dovrebbe svolgersi nella cosiddetta fase 3 post COVID 19 dal 8 al 13 settembre troviamo brand importanti come la produzione orologeria svizzera Frederique Constant, l’azienda di mobili Missoni Home, John Taylor Yachting, il marchio “storico” del Gruppo RCM Saga Classic e il produttore di abbigliamento nautico Marinepool. In una situazione storica senza precedenti, i recenti sviluppi da un lato hanno creato un “caso” ma dall’altro hanno permesso di potenziare un sistema di smart and far working adeguando le strutture fisiche e virtuali ad una 43esima edizione che si appresta ad essere sicuramente unica nel suo genere.
Dalla Francia all’Italia le dinamiche sociali non cambiano ma la portata degli eventi acquista un quid fondamentale. Ogni anno a partire dal 1962 Genova ospita il Salone Nautico Internazionale, tra le principali fiere mondiali dedicate alla nautica da diporto e considerato dai più come vero fiore all’occhiello e main event del Mar Mediterraneo.
Quest’anno gli organizzatori per motivi precauzionali hanno deciso di slittare il salone da settembre a ottobre (si pensa dall’1 al 6) in relazione agli eventi legati al COVID-19 e cercando di sfruttare il tempo per migliorare la già consolidata struttura organizzativa e per fornire agli addetti ai lavori un mese in più per la preparazione dei padiglioni con spazi più ampi di circolazione e ingressi multipli in modo da consentire il corretto distanziamento. Inoltre ci si aspetta un evento di respiro ancora più internazionale, con tantissime e nuove partecipazioni.
Parlando di eventi globali non possiamo che citare quella che nel 2018 è diventata la più grande regata del mondo grazie alle 2689 imbarcazioni iscritte ed entrata ufficialmente di diritto nel Guinness Dei Primati.
Se Roma ha il Colosseo possiamo tranquillamente affermare che Trieste ha la sua Barcolana, giunta quest’anno alla 52esima edizione. La storica regata velica internazionale, che ha come teatro lo splendido Golfo di Trieste, ha una particolare formula che la contraddistingue e la rende un evento unico: su una singola linea di partenza infatti si ritrovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici amatori o appassionati del settore, su imbarcazioni di varie dimensioni che vengono suddivise in categorie a seconda della lunghezza fuori tutto. Inoltre la particolare forma del territorio attorno al Golfo di Trieste permette infatti di osservare la gara da moltissimi punti di osservazione, in quello che è di fatto un anfiteatro della vela naturale offrendo scorci suggestivi per tutti gli appassionati. Un evento che muove qualcosa come 250000 persone l’anno tra i visitatori e circa 25000 tra velisti e professionisti dell’imbarcazione.
Quest’anno Barcolana attraverso Generali ha lanciato un’iniziativa di charity mettendo in vendita l’iconico manifesto dell’edizione 2018 con quel “We are all in the sameboat” di questi tempi più attuale che mai: infatti il ricavato di questa operazione di beneficenza verrà devoluto interamente alla Protezione Civile.
Infine Il Consiglio di Amministrazione di Barcolana srl e il Consiglio direttivo della Società Velica di Barcola e Grignano hanno integrato il proprio AdvisoryBoard, composto in origine da esperti di regate, con un team di medici e scienziati, tutti sportivi, appassionati di mare e con formazione triestina ma esperienza internazionale. Un’azione importante che testimonia la volontà di fondere competenze mediche e sportive, nel pieno rispetto delle regole e dei limiti senza perdere di vista però lo spirito selvaggio della competizione e la “scontrosa grazia di Trieste” citata in passato da Umberto Saba nel Canzoniere.
