I GUADAGNI NEL TENNIS. FEDERER È IL PIÙ PAGATO E HA PIANIFICATO IL FUTURO

Abbiamo accennato nello scorso articolo che dall’inizio dell’anno siamo un’«oasi fiscale» per gli atleti professionisti che decidono di trasferirsi da noi per svolgere la propria attività sportiva per non meno di 2 anni.

Articolo pubblicato da Libero in data 13 febbraio 2020

Il focus sull’attrattività del nostro Paese è di interesse e di attualità ai fini delle pianificazioni patrimoniali di periodo degli strategic sport professionals, atteso che l’incentivazione a trasferire la loro residenza fiscale nel nostro Paese vige dal periodo di imposta 2020 (d.l. 30 aprile 2019 n. 34, conv. in l. 28 giugno 2019, n. 58).
Il c.d. «Decreto crescita 2019» ha infatti previsto un regime ad hoc per gli sportivi professionisti incentivati a trasferirsi.
L’agevolazione «impatriati» ex art. 16 del D.lgs. n 147/15, come modificata dal “Decreto Crescita”, si differenzia a seconda che l’attività sportiva sia:
• «professionistica»: detassazione del reddito imponibile del 50%, valida per 5 anni;
• «dilettantistica»: detassazione del reddito imponibile del 70%, fino al 90% qualora stabiliscano la propria residenza in una delle regioni del Sud Italia.

Tutti gli sportivi impatriati, per i redditi prodotti all’estero, possono decidere di pagare un’imposta forfettaria fissa di 100 mila Euro annui per tutti i redditi di fonte estera percepiti.
Non è prevista alcuna imposta di successione e alcun obbligo di adempiere agli obblighi legati al monitoraggio fiscale di attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero.
Questa particolare agevolazione fiscale riguarda tutti gli sportivi che acquisiranno residenza fiscale italiana a partire dal 2020.
La disciplina va esaminata in dettaglio per evitare errori di pianificazioni strategiche improvvisate che potrebbero costare care agli interessati.
In mancanza dei requisiti richiesti per l’ottenimento dell’agevolazione, l’Agenzia delle Entrate ha facoltà di procedere per il recupero dei benefici già fruiti, con l’applicazione delle relative sanzioni ed interessi.
È prevista anche l’applicazione di sanzioni penali per infedele dichiarazione (reato tributario disciplinato dall’articolo 4 del D.lgs. n. 74/00).
A fronte di queste considerazioni può ben vedersi come profilo civilistico, giuslavoristico, amministrativo, sportivo, fiscale, penale, privacy, security, giudiziale e di intelligenza artificiale dell’atleta (e/o «strategic sport professionals») siano estremamente complessi e impattino costantemente col profilo patrimoniale.
Senza contare che, a differenza di altri profili patrimoniali, quello dell’atleta (e/o s.s.p.) è sempre variabile e di “pianificazione a breve” essendo il suo status mutevole per molteplici cause, come il cambio di squadra (interno/campionato nel caso di sport collettivo) o il trasferimento all’estero o l’attrazione in vicende attinenti altri soggetti che interagiscono con l’atleta (e/o con il ssp) inevitabilmente coinvolgendolo.

La tutela patrimoniale non accompagna solo la gestione ordinaria del patrimonio individuale e familiare. Chi assiste l’atleta (e/o il ssp) deve seguire costantemente l’evoluzione normativa che ne disciplina il patrimonio.

Accanto al cosiddetto «efficientemento» inoltre la persona, la famiglia, la carriera e il patrimonio vanno sempre protetti, corroborati e rimodellati in ogni fase, a seconda della fascia di età dell’atleta (e/o ssp) con un rapido adeguamento degli obiettivi, delle caratteristiche, dei rendimenti e del monitoraggio dei rischi.
I rapporti patrimoniali devono garantire e “tenere”, non solo nelle situazioni ordinarie, ma anche di fronte a situazioni straordinarie: cambiamenti di vita personale, eventi eccezionali, punti di svolta professionale e fine carriera.
La tutela patrimoniale altrettanto deve avere la capacità di risposta immediata agli imprevisti, alle probabilità e alle crisi (anche familiari) giungendo anche alla pianificazione degli aspetti di inabilitazione, incapacità, interdizione e successori.

Un’esemplificazione pratica perfetta di ciò che vogliamo illustrare è il caso del tennista Federer, il più pagato per il 14° anno consecutivo, con $ 93,4 milioni fra premi in denaro, sponsorizzazioni e gettoni.
Il portafoglio di sponsor di Federer non ha eguali nello sport per oltre 60 milioni di dollari l’anno.
L’animo pianificatore dello svizzero Federer sa benissimo che l’età per un tennista del suo calibro sopraggiunge inesorabile.
Per questo egli lavora pianificando ogni fase della sua carriera al punto che si parla di «Federer Diplomacy».
È ad esempio interessante che Uniqlo ha investito $ 300 milioni su Federer con la certezza che la fama e il carisma dell’atleta continueranno, a prescindere se giocherà o meno.
Anche per il tennista, come per le altre figure di sportivi professionisti esaminate, la nascita e la tenuta del patrimonio deriva da queste semplici voci:

Cristina Rossello

Avvocato patrimonialista. Docente al Corso di Perfezionamento in Diritto sportivo e giustizia sportiva all’Università Statale di Milano

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