RECORD ASSOLUTO CON L’ARTE ORIENTALE

L’asta dedicata all’Arte Orientale che si è svolta il 23 maggio a Milano, nella prestigiosa sede di Palazzo Serbelloni, ha totalizzato una cifra record di 5.434.000 €, confermando la crescita continua di Cambi, che si mantiene ai vertici tra le case d’asta italiane e che vanta aggiudicazioni eccezionali anche per quanto riguarda il panorama internazionale.

Come avviene solitamente per questo settore, sono stati i clienti stranieri a monopolizzare la vendita e a competere tra loro per aggiudicarsi i lotti più ambiti.

Matteo Cambi spiega come nel mercato dell’arte cinese sia fondamentale un lavoro di continua ricerca di pezzi unici con provenienze importanti, ed è proprio grazie a top lot rari e preziosi che la nostra casa d’aste è riuscita a coinvolgere collezionisti di prim’ordine e ad ottenere questo grande successo.

Il pezzo indiscutibilmente più rilevante dell’asta è stato la grande e rarissima scultura raffigurante Amitayus, il Buddha di lunga vita, realizzata in Mongolia nel terzo quarto del XVII secolo da Zanabazar, il monaco e sculture tibetano molto influente nella politica religiosa e culturale del suo paese. Questo capolavoro in bronzo dorato, alto 68,5 cm, partiva da una stima di 200.000-300.000 € ed è stato oggetto di continui rilanci fino a raggiungere la cifra record di 4.735.000 €.

Dario Mottola, responsabile del dipartimento di arte orientale di Cambi, sottolinea la grandiosità di quest’opera di Zanabazar, artista fondatore di una scuola di scultura famosa per le sue forme uniche ed eleganti del periodo Ching.

La provenienza è molto importante quando si parla di arte cinese, una delle più falsificate al mondo, e in questo caso l’opera arriva dagli eredi dell’ambasciatore Vittorio Cerruti, ministro plenipotenziario a Pechino dal 1922 al 1926.

Tra le aggiudicazioni più importanti segnaliamo una eccezionale fibbia imperiale in giadeite con scatola originale (fine del XIX secolo/ inizio del XX secolo), venduta a 143.750 €, e una figura di Buddha in lacca seduto su doppio fiore di loto (Dinastia Qing, XVIII secolo), esitata a 62.500 €.

Ottimo risultato anche per sette piccole figure in bronzo dorato di Amitayus ed una Mahakala seduti su fiere (Tibet XVIII secolo), aggiudicate a 50.000 €, e per un piattino imperiale ovale lobato (Dinastia Qing, marchio del periodo Qianlong), venduto a 35.000 €.

Tra gli altri top lot ricordiamo un grande dipinto su carta raffigurante attendente con fanciullo all’ombra di un albero ed iscrizione (Dinastia Qing, XVIII secolo) e un raro sigillo in avorio finemente intagliato con draghi a rilievo tra le nuvole (dinastia Qing, epoca Qianlong 1736-1795), aggiudicati rispettivamente a 35.000 € e 22.500 €.

 

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